L’Iran della metà del XIX secolo era un paese in fermento, sospeso tra l’attrazione per la modernizzazione e la resistenza ai cambiamenti radicali. L’influenza europea si stava facendo sempre più presente, sia nel campo politico che economico. In questo contesto tumultuoso, un evento ebbe luogo che avrebbe profondamente segnato il futuro dell’Iran: la Concessione del Tabacco.
Firmata nel 1890 tra il governo persiano, guidato dallo Shah Nasser al-Din Shah Qajar, e la compagnia britannica Imperial Tobacco Company, la concessione concedeva ai britannici il monopolio sulla produzione, vendita e esportazione del tabacco in Iran per un periodo di cinquant’anni. Sembrava una semplice questione commerciale, ma nascondeva interessi geopolitici ben più profondi.
Il Regno Unito, all’epoca potenza dominante mondiale, mirava a consolidare la sua influenza nell’area persiana e a garantire l’accesso alle materie prime strategiche, come il tabacco che era diventato un bene di consumo popolare in Occidente. Per gli iraniani, invece, la concessione rappresentò una grave perdita di sovranità economica.
La reazione popolare fu immediata e furiosa. La classe clericale, guidata dal famoso ayatollah Mirza Hasan Shirazi, condannò il tabacco come un vizio e proibì ai musulmani iraniani di fumarlo, trasformando la questione commerciale in una battaglia ideologica contro l’ingerenza occidentale.
Il boicottaggio del tabacco si trasformò presto in una vasta mobilitazione popolare che coinvolse tutte le classi sociali. La gente rifiutava di acquistare tabacco britannico e organizzava proteste pubbliche, mettendo a dura prova la stabilità del governo. I venditori di pipa, i coltivatori di tabacco e gli operai delle fabbriche si unirono alla protesta, mostrando come l’economia iraniana fosse strettamente legata a questa pianta.
Il governo persiano, sotto pressione interna ed esterna, tentò inizialmente di negoziare con la compagnia britannica, ma le richieste di revisione della concessione furono respinte. La situazione stava degenerando in una vera e propria crisi politica.
| Conseguenze della Concessione del Tabacco |
|—|—| | Politiche: | Crescita del nazionalismo iraniano; indebolimento del potere dello Shah; conflitti sociali ed economici. | | Economiche: | Perdita di controllo sulle risorse nazionali; dipendenza dal mercato britannico; instabilità finanziaria. | | Sociali: | Mobilitazione popolare contro la presenza straniera; rafforzamento dell’identità religiosa e nazionale; diffusione della coscienza politica. |
Infine, nel 1891, di fronte alla crescente pressione popolare e all’intervento diplomatico russo, lo Shah Nasser al-Din Shah Qajar fu costretto a revocare la Concessione del Tabacco. La vittoria iraniana contro la potente Imperial Tobacco Company ebbe un impatto significativo sulla storia del paese.
Oltre a consolidare il nazionalismo iraniano, l’episodio della Concessione del Tabacco contribuì a mettere in discussione la supremazia europea e a spingere l’Iran verso una maggiore autodeterminazione. L’evento segnò anche l’inizio di un lungo percorso di riforme interne e modernizzazione, guidato da giovani intellettuali e riformatori che volevano rendere il paese più forte e indipendente.
L’esperienza della Concessione del Tabacco fu un duro insegnamento per gli iraniani: la necessità di difendere con forza i propri interessi nazionali e di evitare accordi commerciali iniqui che potessero minare la sovranità del paese.
Ancora oggi, questo evento storico serve da monito per ricordare l’importanza della lotta contro il colonialismo e dell’autonomia economica nei confronti delle potenze estere.